Tra gli indagati dell’inchiesta della Procura di Palermo figura anche Ferdinando Aiello, 53 anni, cosentino originario di Rogliano, ex deputato del Partito Democratico, coinvolto nell’indagine in qualità di consulente della società Dussmann.

La maxi inchiesta, coordinata dal procuratore capo Maurizio de Lucia e condotta dai carabinieri del Ros, riguarda un presunto sistema di appalti pilotati e corruzione nella sanità siciliana e in altri settori pubblici.

Nelle ultime ore, la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone, tra cui l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.

Ai 18 indagati, i carabinieri hanno notificato un invito a comparire davanti al giudice per l’interrogatorio preventivo: solo dopo quella fase il Gip deciderà se accogliere la richiesta di misura cautelare e, nel caso di Romano, se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere.

Parallelamente, i militari hanno eseguito numerose perquisizioni in abitazioni e uffici riconducibili agli indagati, per evitare – come spiega la Procura – «la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini».

Oltre a Cuffaro e Romano, destinatari della richiesta di domiciliari sono anche Vito Raso, storico segretario e uomo di fiducia dell’ex governatore, Carmelo Pace, deputato regionale della Dc, Roberto Colletti, ex manager di Villa Sofia, Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Paolo Emilio Russo, Giovanni Tomasino e Alessandro Vetro.

Secondo l’ipotesi accusatoria, l’organizzazione avrebbe gestito in modo illecito l’aggiudicazione di appalti e consulenze pubbliche nel settore della sanità, costruendo un presunto sistema di favori e mediazioni volto a garantire vantaggi economici e politici a determinati soggetti.